Dipendenza da Videogiochi
Dal 1° gennaio 2022 il Gaming Disorder (dipendenza da Videogiochi) rientrerà tra le patologie ufficialmente riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Cosa contraddistingue una persona che sviluppa una dipendenza dai videogiochi da una che li utilizza in modo ludico?
Secondo quanto indicato dall’OMS un soggetto affetto da Gaming Disorder è talmente assuefatto dal gioco (online o offline) da arrivare a compromettere la sua vita sotto diversi aspetti: sociale, lavorativo o affettivo.
Non è quindi il videogioco il problema, ma il modo in cui lo si utilizza. Solo una piccola parte dei giocatori sviluppa, infatti, una patologia ed è importante che la diagnosi sia effettuata da personale qualificato.
Quali sono i segnali per riconoscere la Dipendenza da Videogame?
- A livello comportamentale la persona è totalmente assorbita da gioco
- Il gioco è un modo per fuggire dalla realtà e permette di provare emozioni piacevoli
- La persona ha bisogno di prolungare il tempo passato a giocare per sentire gli effetti positivi (emozioni piacevoli)
- La persona si sente ansiosa, depressa, irritabile se non può giocare
- Significativo ritiro sociale
- Nonostante la persona capisca la gravità della sua situazione e smetta per un po’ di giocare, non riesce mai ad interrompere completamente
Conseguenze per la salute psicofisica della persona:
- Drastica riduzione delle relazioni interpersonali
- Riduzione/assenza di hobbies e interessi che esulino dal gioco
- Cattiva igiene del sonno
- Calo delle prestazioni scolastiche/lavorative
- Calo nelle abilità attentive
- Aumento di aggressività e ostilità
- Aumento dello stress
- Calo della memoria verbale
- Aumento della solitudine
- Aumento di peso
Intervento
L’intervento deve necessariamente passare dalla presa di consapevolezza della difficoltà in essere. I primi incontri saranno finalizzati alla raccolta delle informazioni (anamnesi) e alla condivisione delle considerazioni e dei pensieri rispetto la propria modalità di gioco.
L’obiettivo è la messa in discussione della propria modalità di utilizzo del videogioco: è possibile prevedere una graduale riduzione del tempo speso nel videogioco o, in casi particolari, una sospensione totale concordata.
Il fine è sempre quello di ampliare l’orizzonte di interessi e relazioni migliorando così la qualità di vita della persona.
Nel caso di ragazzi minorenni sono previsti incontri di supporto genitoriale alla gestione dell’astinenza.