Disturbo da Gioco d’azzardo
Il gioco d’azzardo è una forma di comportamento che implica il rischio di perdere denaro e/o oggetti di valore sulla base dei risultati di un gioco o di qualsiasi altro evento il cui risultato è, almeno in parte, determinato dalla sorte.
Quali Sono I Segnali Per Riconoscere il Disturbo da Gioco d’azzardo?
Il gioco d’azzardo può essere un comportamento occasionale che, se controllato, può avere uno scopo ludico e ricreativo. In alcune circostanze, però, esso può assumere caratteristiche patologiche che determinano un cambiamento nella vita della persona che sviluppa una dipendenza. Alcuni sintomi permettono di differenziare il giocatore sociale da quello problematico. Il disturbo da gioco d’azzardo, infatti, è riscontrabile quando, in un periodo di 12 mesi, la persona presenta almeno quattro caratteristiche tra quelle sotto elencate:
- Ha bisogno di quantità crescenti di denaro per ottenere l'eccitazione desiderata
- È irrequieto o irritabile se tenta di ridurre o di smettere di giocare d'azzardo
- Ha fatto ripetuti sforzi infruttuosi per controllare, ridurre o smettere di giocare d'azzardo
- È spesso preoccupato dal gioco d'azzardo (per es., ha pensieri persistenti che gli fanno rivivere passate esperienze di gioco d'azzardo, analizzare gli ostacoli e pianificare la prossima avventura, pensare ai modi di ottenere denaro con cui giocare d'azzardo)
- Dopo aver perduto denaro al gioco d'azzardo, spesso torna un'altra volta per ritentare ("rincorrere" le perdite)
- Mente per occultare l'entità del coinvolgimento nel gioco d'azzardo
- Ha messo in pericolo o perduto una relazione significativa, il lavoro, opportunità di studio e di carriera a causa del gioco d'azzardo
- Conta sugli altri per procurare il denaro necessario a risollevare situazioni finanziarie disperate causate dal gioco d'azzardo
Intervento
Spesso la persona che presenta il disturbo da gioco d’azzardo, come accade per ogni dipendenza, fatica ad ammettere il problema.
Frequentemente sono i familiari a rivolgersi a uno psicologo per chiedere aiuto, non sapendo come gestire la situazione. È necessario in queste circostanze il supporto familiare al fine di tutelare il giocatore attraverso strategie che, almeno inizialmente, impediscano la ricaduta.
Le prime sedute con il giocatore saranno volte alla presa di consapevolezza della situazione e all’identificazione di obiettivi e motivazioni volte alla cessazione del comportamento.
Successivamente si lavorerà per comprendere i bisogni che sottendono il gioco nella specifica persona: cosa mi ha portato alla perdita di controllo? Come mai ho scelto proprio questo gioco? Quali bisogni il gioco mi aiuta a sedare?
Si passerà poi al riconoscimento dei fattori di rischio che aumentano la probabilità di incorrere nella ricaduta e l’identificazione di strategie efficaci a gestire il craving (desiderio).
L’ultima parte della terapia prevede il monitoraggio dei risultati perseguiti.